Emergenza coronavirus: lettera aperta ai Biologi Siciliani, ai media ed alle istituzioni di Governo

Pubblichiamo la “lettera aperta” che il consigliere e delegato ONB per la regione Sicilia Pietro Miraglia, ha scritto ed inviato a tutti i Biologi Siciliani, ai media ed alle Istituzioni locali, relativamente all’emergenza Covid-19 in Sicilia ed alle azioni intraprese “a tutela dell’impegno dei colleghi siciliani e del loro futuro”.

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In questo momento di emergenza la Delegazione della Sicilia dell’Ordine Nazionale dei Biologi, dichiara il Vice Presidente Nazionale e Delegato Regionale Dott. Pietro Miraglia, ha il dovere di informare la stampa, sensibilizzare maggiormente le Istituzioni pubbliche e dirigenziali, circa il ruolo dei Biologi, ed in particolare delle donne, che rappresentano quasi il 70% della categoria, impegnati senza alcuna sosta nei laboratori di diagnostica delle strutture sanitarie siciliane, con il loro carico di esperienza e professionalità, spesso nel silenzio dei media e lontani da manifestazioni di elogio pubblico. Devo dare risalto, non per ragioni di mero eroismo, ma per senso di passione verso la nostra professione, ai Biologi che sin dalla prima ora dell’emergenza non hanno mai volutamente interrompere, quello che amo definire, il filo mentale di dedizione al lavoro, tra questi il Dott. Fabio Tramuto Responsabile Centro di riferimento Policlinico di Palermo ove in equipe multidisciplinare vengono analizzate centinaia di tamponi faringei. Tutti noi osserviamo con apprensione, il quadro dei contagi e dei morti, sperando che questa curva di sofferenza si interrompa al più presto, mi associo al dolore della famiglia del primo biologo deceduto. Il numero di contagi ed il totale di tamponi effettuati, che vediamo in rilievo durante gli aggiornamenti dei tg, sono il risultato di ore di lavoro in un contesto difficile ed in evoluzione, come quello di queste settimane, in cui le classiche 5 ore necessarie per eseguire e leggere una PCR realtime, diventano oggetto di una battaglia quotidiana contro le lancette dell’orologio e il battito del cuore che impone la necessità di una risposta diagnostica veloce e certa. Protagonisti di questo scatto di vitalità ed orgoglio della nostra professione, sono spesso le donne, che le immaginiamo correre da una parte all’altra, da una cappa ad una seduta, indossando le tute di protezione integrale e attente come non mai a non commettere errori, dimostrando una costante capacità decisionale che le contraddistingue.

Sento la necessità di porgere profondo plauso al lavoro condotto dai Medici, dagli infermieri e dal personale sanitario, e nel contempo evidenziare come questa emergenza sanitaria venga gestita anche fuori dalle corsie, da dirigenti sanitari Biologi, dal cui lavoro nell’ambito della diagnostica di virologia molecolare e della ricerca avanzata, dipendono fortemente le scelte del clinico in un connubio di stretta e vitale collaborazione. E’ pertanto doloroso, anche per me nelle vesti di delegato regionale, notare come i Biologi non ricevano alcuna menzione da parte degli organi di stampa, lo è certamente nei confronti delle donne e degli uomini, in alcuni casi anche precari storici o specializzandi a titolo gratuito, che ogni mattina indossano un camice bianco, ove ogni singolo tessuto rappresenta metaforicamente la professionalità acquisita anche con un titolo di specializzazione, come quello dei colleghi Medici, che con le loro mani in sintonia con l’esperienza maturata, mettono in campo le armi più efficaci per vincere questa pandemia che sta non solo uccidendo vite umane ma anche l’economia e la libera professione.

Non voglio limitarmi ad un elogio al lavoro delle donne biologhe, dettato da un momento difficile, ma desidero che l’opinione pubblica sia consapevole che molte unità operative di Microbiologia e Virologia dove oggi tutte le telecamere sono puntate, sono dirette da Biologi. Nella sola città di Palermo, le unità operative complesse di Microbiologia e Virologia degli Ospedali DEA di primo livello e secondo livello, sono dirette da donne, ed è doveroso citare i loro nomi: Prof.ssa Anna Giammanco Policlinico P.Giaccone, Dott.ssa Francesca Di Bernardo Ospedale Civico, Dott.ssa Orazia Diquattro Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello. Lungi da me dimenticare i Direttori Biologi del bacino sanitario orientale che da giorni lavorano senza sosta insieme a medici e tecnici, ma anche a fianco di specializzandi e biologi precari.

Ogni categoria professionale oggi vive una staffetta sanitaria, ognuna con competenze chiare e imprescindibili, dove ogni atleta passa al compagno il testimone, prima prova inconfutabile di ciò è stata l’isolamento del virus avvenuta presso i laboratori dell’Istituto Lazzaro Spallanzani in Roma, risultato ottenuto da tre Biologhe italiane, tra le quali spicca certamente la dott.ssa Concetta Castilletti, originaria di Catania, che ha prestigiosamente rappresentato la Sanità Siciliana.

La Regione Siciliana, ha emanato le disposizioni per l’assunzione di numerose figure professionali, ma con mia incredulità, condivisa dai tanti giovani Biologi, ho appurato dalla stampa e dai bandi effettivamente pubblicati dalle aziende ospedaliere siciliane, che i Biologi Specialisti in Microbiologia e Virologia, in Patologia Clinica e Biochimica Clinica, nonché gli specializzandi, sono esclusi totalmente da qualsiasi bando. Appurata l’assoluta necessità dei Biologi nella sanità siciliana, auspico che i suoi organi di governo, a partire dall’Assessore alla Salute Avv. Ruggero Razza di concerto con il Presidente della Commissione Sanità On. Margherita La Rocca Ruvolo, e il Direttore Generale del Policlinico di Messina Dott. Laganga Senzio, emanino incarichi individuali a tempo determinato anche ai Biologi come espresso dall’articolo 2 del Decreto Legge 9 marzo 2020, n. 14, che prevede la facoltà di adottare incarichi individuali a tempo determinato al personale sanitario, categoria in cui rientrano i Biologi, Farmacisti, Psicologi, ai sensi della Legge 3/2018. Se da un lato esprimo consenso al lavoro condotto senza sosta dall’Assessorato alla Salute, dai Direttori dei Dipartimenti collegati, dal Presidente della Regione, dall’altro è doveroso non lasciare insoluta la mia richiesta, accolta e condivisa dalla Delegazione Regionale dei Biologi della Sicilia, affinché si esorti e la politica, ad avviare disposizioni urgenti affinché i Direttori Generali delle aziende sanitarie del territorio siciliano siano messi nelle condizioni necessarie per emanare bandi di reperimento del personale Biologo, partendo dall’applicazione dell’articolo 20 comma 2 del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75 applicando una rideterminazione dei piani di fabbisogno del personale delle aziende e degli enti del SSN, oggi possibile in questo contesto emergenziale, al fine di consentire un riconoscimento al lavoro precario esercitato da anni da un numero ancora numeroso di Biologi, tutti con percorsi professionali di assoluta rilevanza e protagonisti di risultati nella ricerca e nella diagnostica di altissimo livello.

In questa situazione di emergenza, la natura sanitaria della nostra professione, sancita definitivamente con la Legge 3/2018, non ha consentito di fermare il servizio dei Biologi impegnati nello screening dell’emoglobinopatie e nella ricerca connessa come il Dott. Antonino Giambona, nell’Oncoematologia Sperimentale come quella diretta dalla Dott.ssa Alessandra Santoro. Stentano a fermarsi anche i Biologi Nutrizionisti, in regime di libera professione, che tra abusivismo dilagante e difficoltà oggettive, stanno dimostrando pieno zelo per il loro lavoro nel garantire specie nei confronti dei loro pazienti oncologici e cronici, le loro prestazioni sanitarie, dediti al dovere i Biologi laboratoristi, a cui l’Assessorato alla Salute ha chiesto di mantenere aperte le loro strutture, erogando un servizio diagnostico indispensabile ai tanti pazienti cronici, oncologici, in terapia con anticoagulanti. E’ evidente come l’apertura dei laboratori, attuata grazie al lavoro dei colleghi che hanno messo in essere, a loro spese, tutte le disposizioni possibili per la prevenzioni dei contagi, deve essere però sostenuta dal Governo Regionale anzitutto fornendo loro i d.p.i che oggi sono introvabili e sostenendo questo settore. A voce corale posso affermare come i laboratori di analisi, grandi e piccoli, rappresentino la sanità del territorio che sebbene orfana di smantellamenti, da rivedere in un ottica di presidi di diagnostica qualificata e capillare, erogano complessivamente il 70% delle prestazioni erogate in convenzione.
Non siamo inerti come Ordine davanti questa situazione difficile e seria, e lo dimostriamo anzitutto con l’apertura dei nostri uffici di Palermo e, sebbene senza possibilità di ricevere i colleghi e i rappresentanti istituzionali, manteniamo l’operatività nel rispondere alle numerose telefonate e alle email che giornalmente giungono da tutta la regione, estendendo la reperibilità nei giorni festivi e oltre i canonici orari d’ufficio. Siamo infatti impegnati continuamente e senza sosta nel disporre la propria disponibilità alle istituzioni della nostra regione, per qualsiasi collaborazione utile.

In questo contesto di emergenza, è dovere morale delle Istituzioni politiche, sanitarie e accademiche porre attenzione al ruolo che gli Specializzandi Biologi Siciliani iscritti alle Scuole di Specializzazione in Microbiologia e Virologia, Patologia Clinica e Biochimica Clinica, Genetica Medica, stanno avendo dall’inizio dell’emergenza. A tal proposito, ad oggi solo l’Assessore alla Formazione On. Prof. Roberto Lagalla ha risposto ad una specifica nota inviata sulla questione, giudicando meritevole di particolare considerazione l’opportunità che nella prevedibile evenienza di reclutamento straordinario di personale biologo in formazione sia tenuta in debito conto l’esigenza di assicurare la congrua integrazione dell’attuale trattamento economico, ovvero l’intero corresponsione dello stesso.

Richiesta indubbiamente lecita considerato che questi colleghi espletano, senza alcun contratto di formazione specialistica, 38 ore settimanali nella diagnostica di laboratorio usufruendo uno stanziamento di fondi regionali che al momento non copre dignitosamente l’impegno degli specializzandi non medici, garantendo loro un contributo mediante borsa di studio che non raggiunge neanche il 20% rispetto al contratto destinato ai Medici specializzandi, una cifra che non porta onore all’impegno di questi giovani colleghi. Esorto infine il Direttore Generale del Policlinico di Messina, di concerto con i Rettori delle tre Università siciliane, gli Assessori alla Salute e alla Formazione, a predisporre idonee iniziative utili mediante le quali potrebbero rendersi disponibili circa 150 specializzandi, tra Biologi e Farmacisti, da inviare nelle aziende ospedaliere siciliane ai sensi del D.A 29 Gennaio 2015 che individua le strutture ove possono essere svolte le ore di specializzazione per il bacino sanitario orientale e occidentale.

Concludo, questa lettera aperta, rivolgendo un accorato invito al Presidente della Regione On. Nello Musumeci e alle istituzioni pubbliche tutte, a valutare la piena disponibilità dell’Ente in questo contesto emergenziale e tutte le iniziative che possano mitigare il disastroso effetto di questa crisi sul futuro di circa 7.000 mila biologi siciliani, in particolare liberi professionisti la cui attività professionale rischia il collasso economico, stretti tra l’assenza di entrate e la inesorabilità delle uscite.

Insieme ce la faremo, ne sono certo anche io.

Dott. Pietro Miraglia
Vice Presidente ONB e Delegato Regionale Sicilia

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