Test Covid, Miraglia (vicepresidente ONB): “Tariffa imposta dalla Regione insufficiente a coprire i costi. Razza ascolti i rappresentanti dei laboratori”

Torniamo a ribadirlo: la tariffa (15 euro) imposta dalla Regione Sicilia per l’esecuzione dei test Covid cosiddetti ‘rapidi’ nei laboratori di analisi cliniche, è insufficiente perché non tiene in alcun modo conto di quelli che sono i costi reali sostenuti dalle strutture come, ad esempio, la professionalità del personale, il rischio clinico e microbiologico a cui viene sottoposto l’operatore, le procedure di sanificazione dei luoghi, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali mono paziente, il costo del kit antigenico nonché di tutte le altre voci di spese fisse indispensabili per il corretto funzionamento di un laboratorio di analisi”. Lo dichiara il dott. Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi di cui è anche delegato per la regione Sicilia. Per Miraglia “bene avrebbe fatto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza a confrontarsi con i rappresentanti dei laboratori promuovendo, al contempo, un’accurata indagine di mercato sui costi effettivi dei tamponi Covid. Invece, l’esponente della giunta regionale ha preferito documentarsi presso un solo fornitore che provvede a disporre di grossi quantitativi di test da rivendere poi alle aziende sanitarie”. Per il vicepresidente dell’ONB “è un po’ come voler imporre il prezzo di un determinato articolo in un negozio al dettaglio uniformandolo a quello che viene praticato dal venditore all’ingrosso. Come si fa a rientrare nei costi?”. Da qui l’appello del rappresentante dei biologi siciliani: “chiediamo all’assessore Razza di rimodulare la tariffa degli esami, portandola ad un prezzo più equo e, soprattutto, allineandola a quella praticata nelle altre regioni italiane onde evitare confusioni e spiacevoli speculazioni nel settore”.