Tamponi “fai da te”, allarme di Federfarma: “Sono troppi e non lasciano traccia della positività”. Miraglia (ONB): “Governo e Ministero corrano ai ripari. Test solo in luoghi idonei ed autorizzati”

“Sono in costante aumento i tamponi antigenici acquistati dai cittadini nelle farmacie per uso personale, ma dei quali non c’è tracciabilità“. L’allarme viene lanciato da Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta oltre 18.000 farmacie private convenzionate con il servizio sanitario nazionale, secondo cui il “fai da te” rappresenta “un rischio elevato”, dal momento che “in pochi si autodenunciano in caso di positività” al Covid. “Fa piacere che una denuncia del genere rechi il timbro di una federazione seria come Federfarma” commenta Pietro Miraglia, vicepresidente nazionale dell’Ordine dei Biologi (di cui è anche delegato regionale per la Sicilia), invitando “Governo e Ministero della Salute” a “correre ai ripari obbligando, ad esempio, gli acquirenti, a compilare un apposito modulo così da garantirne la tracciabilità”. “D’altronde, il meccanismo – aggiunge Miraglia – è più o meno lo stesso dei test di gravidanza. Li si compra e poi ci si sottopone comodamente a casa, di nascosto, senza denunciare alcunché nel caso in cui si risulti positivi” al virus. “Torniamo a ribadirlo – incalza ancora il rappresentante dei Biologi – i test anti-Covid, così come l’inoculazione dei vaccini, andrebbero eseguiti in luoghi sicuri ed idonei come i laboratori di analisi cliniche, pubblici e privati e le strutture autorizzate“. Senza “la corretta tracciabilità dei casi di contagio, se le informazioni non vengono inserite in piattaforma, rischiamo di ritrovarci tra le mani una bomba epidemiologica che potrebbe esplodere da un momento all’altro” conclude il vicepresidente dell’Onb.