Test rapidi, lettera appello del vicepresidente Miraglia (ONB) ai vertici della sanità siciliana: “Tariffa imposta dalla Regione insufficiente a coprire i costi. Va rimodulata”

Tamponi antigenici: “la tariffa imposta dalla Regione Sicilia per l’esecuzione dei test rapidi nei laboratori di analisi cliniche, è insufficiente”. Lo dichiara il dott. Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi di cui è anche delegato regionale per la Sicilia. In una lettera indirizzata ai vertici della sanità regionale, il rappresentante de biologi siciliani chiede la rimodulazione di tale tariffa, che va ricordato, ammonta a 15 euro e che, spiega Miraglia “mai è stato oggetto di alcuna discussione e condivisione tra le parti”. “Tale importo – precisa il vicepresidente dell’ONB – non tiene conto dei costi sostenuti dalla struttura quali, a titolo di esempio: la professionalità del personale, il rischio clinico e microbiologico a cui è sottoposto l’operatore, le procedure di sanificazione dei luoghi, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali mono paziente, il costo del kit antigenico nonché di tutti quei costi fissi necessari per il funzionamento di un laboratorio di analisi”. Non ultimo, prosegue Miraglia nella lettera, “devo evidenziare la fase amministrativa di gestione della richiesta diagnostica ed il successivo caricamento nel flusso tamponi da parte del laboratorio, che richiede non solo tempo ma anche spesso personale dedicato solo a questa mansione”.  “Tenuto conto del benchmark effettuato tra le regioni italiane che hanno già adottato provvedimenti tariffari – argomenta ancora il delegato ONB per la Sicilia – emergono tariffe lontane, pur mantenendo le stesse condizioni, rispetto a quella adottata nella nostra regione. Ancora a titolo di esempio, la tariffa stabilita per la Regione Lazio è di 22 euro, per la Regione Puglia di 25, per la Regione Calabria di 30 (cui viene aggiunta anche l’applicazione della tariffa riconducibile al codice 91.49.3 ‘prelievo microbiologico’ prevista dal nomenclatore nazionale pari ad euro 2,58)”. Ora, è l’appello di Miraglia, “a motivo di quanto esposto, si chiede di voler rivedere il costo di 15 euro imposto ai laboratori siciliani per l’esecuzione dei tamponi rapidi antigenici su richiesta di soggetti privati e per esigenze non correlate a motivazioni cliniche o di salute pubblica. Pertanto, al fine di unificare il costo dei tamponi sul territorio, si richiede una tariffa congrua di almeno 22 euro tenuto conto come tale costo sia già il più basso applicato se confrontato con quello disposto dalla Regione Lazio”. Nella lettera, infine, il dott. Miraglia ribadisce l’impegno da parte dei biologi laboratoristi della Sicilia “a collaborare con l’Assessorato alla Salute che fornirà loro i kit per il monitoraggio generale della popolazione riconoscendo alle strutture un rimborso di 18 euro a tampone, come avviene già per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta che effettuano i tamponi rapidi antigenici”.

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